Il Capodanno cinese è il periodo di festa più famoso, più importante e più spettacolare per la popolazione cinese che unisce la tradizione alla modernità.
Come si preparano al nuovo anno i cinesi? Che differenza c’è tra Capodanno e Festival di Primavera? Quali parole possiamo imparare per augurare felice anno nuovo?
Xinnian o Chunjie, Capodanno o Festival di Primavera?
Molti fanno confusione e hanno dubbi sul nome di questo momento celebrativo. C’è chi la chiama Festa di Primavera (Chunjie) e chi Capodanno cinese (Xinnian). In realtà le definizioni sono entrambe corrette, seguono solo due calendari diversi: il lunisolare e il gregoriano, entrambi validi in Cina.
Il primo, il più antico, appartiene alla tradizione ed è retaggio della cultura agricola del tempo, il secondo è il simbolo della modernità e dell’omologazione con il resto del mondo. Il Festival di Primavera o Chunjie è la parola più comunemente usata dai cinesi e si riferisce al primo giorno del nuovo anno del calendario lunisolare. Indica il primo giorno di Primavera, quando la natura ricomincia a ricrescere e germogliare. Il giorno in cui il massimo Yin inizia a decrescere per dare spazio allo Yang.
Il Capodanno, Nuovo anno o Xinnian è usato soprattutto in occidente, tra i cinesi che vivono all’estero e per tutti coloro che si riferiscono al primo giorno dell’anno del calendario gregoriano.
Come si festeggia il Capodanno cinese?
Milioni di persone in Cina viaggiano e si spostano per tutto il Paese in autobus, treno e aereo, per far visita alle loro famiglie. I festeggiamenti durano 2 settimane tra preparativi e riti di chiusura:
Le famiglie cinesi di tutto il mondo in questa occasione hanno l’usanza di esibire sulla porta il carattere cinese di ‘fortuna’, augurandosi che le cinque Benedizioni possano arrivare nella propria casa.
Durante il Capodanno si augura il meglio: buona salute, successo, ricchezza, abbondanza e felicità in generale. Ecco due frasi che potrai usare con i tuoi amici cinesi per augurare un Felice anno nuovo e che sicuramente li farà sorridere:
Xīnnián kuàilè! Shin nyen kwai le
Felice anno nuovo!
Gōngxĭ fācái! Gong shee fa tsai
Ti auguro successo!
La sera prima del Capodanno le famiglie si riuniscono per cena. La tavola si riempie di cibi deliziosi che secondo la tradizione per il loro simbolismo porteranno fortuna: ravioli, noodles, pesce, polpette fritte, tè rosso e tanti frutti dall’aspetto tondo per attrarre abbondanza.
Il primo giorno del nuovo anno si indossano scarpe e vestiti nuovi. I genitori danno una piccola busta rossa (Hongbao) con dei soldi al suo interno. Si assiste alla sfilata dell’Anno Nuovo in cui un enorme drago rosso danza e i tamburi rimbombano per le vie della città.
E poi c’è la Danza del Leone, una danza suggestiva in cui danzatori mascherati da leoni eseguono coreografie spettacolari e fanno acrobazie, sospesi sui pali a 2 metri di altezza.
Questa danza è tradizionalmente legata al Kung Fu e alle abilità dei suoi atleti, acquisite dopo un lungo periodo di duro allenamento. La coreografia prevede che il leone conquisti una pianta magica dopo aver superato ostacoli e nemici. Oltre alle acrobazie saranno espresse quindi la paura e l’esitazione di fronte al pericolo, la risolutezza ed il coraggio nel lanciarsi nell’impresa, la tenacia nel superare gli ostacoli e l’esultanza per la conquista.
Il Capodanno cinese con gli occhi di un bambino
Attraverso gli occhi del piccolo Hong, Jillian Lin ci racconta le usanze e le emozioni che il Capodanno cinese porta nel cuore dei bimbi cinesi.
Hong è un bambino che aspetta con ansia questo momento dell’anno, è il suo preferito perché tutta la sua famiglia festeggia: “Ci prepariamo pulendo casa da cima a fondo… dev’essere splendente! Io mi diverto ad appendere decorazioni rosse e dorate che ci porteranno fortuna per il prossimo anno. Il nonno mi porta al tempio e preghiamo per la pace e la felicità”. Hong racconta degli animali dello zodiaco Cinese che danno il nome all’anno, parla degli indovinelli, della tipica bustina rossa e dei piccoli riti che accompagnano i bambini cinesi in questo periodo magico.
La leggenda del Capodanno cinese
Tanto tempo fa, su una montagna viveva un mostro chiamato Nian.
Tutti ne erano terrorizzati. Ogni inverno, preso dai morsi della fame, Nian scivolava fuori dalla sua tana e andava nel villaggio a spaventare la gente per rubargli il cibo.
Un giorno fece arrivo nel villaggio un vecchio che, visto quanto accadeva, disse che non bisognava avere paura di Nian. Era un mostro affamato e debole e spaventava le persone perché non poteva combatterle. Così disse avrebbe trovato un modo per non essere più disturbati da Nian.
Quando arrivò l’inverno successivo, il vecchio disse a tutti di attaccare dei pezzi di carta rossa alle porte perché era un colore che avrebbe agitato il mostro, poi chiese di accendere delle lanterne dappertutto perché il fuoco e la luce avrebbero scacciato l’oscurità in cui agiva Nian. Alla fine disse agli abitanti del villaggio che al suo segnale avrebbero dovuto fare rumore battendo su dei tamburi.
Nian, come ogni anno, tornò al villaggio per sfamarsi, ma quello che trovò era cambiato. Il villaggio brillava in lontananza ed era tutto rosso.
Questo lo spaventò ma decise di andare a controllare. Quando era ormai vicino, il vecchio diede il segnale e appena Nian sentì il frastuono di migliaia di tamburi che battevano all’unisono si mise a urlare dal terrore e fuggì senza voltarsi.
Da allora ogni capodanno le persone fanno la stessa cosa ed effettivamente nessuno lo vide mai più. Meglio non smettere 😉
Il nome dell’anno, gli animali dello zodiaco e i cinque elementi
Ogni anno cinese prende il nome da uno dei 12 animali dello zodiaco cinese: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale.
La leggenda viene fatta risalire intorno al 4000 a.C. per secoli trasmessa oralmente. Racconta che l’Imperatore di Giada, il sovrano del cielo, la notte della vigilia del nuovo anno, giunto al termine della sua vita terrena, chiamò intorno a se tutti gli animali del creato. Decise che i primi 12 che fossero arrivati al suo cospetto avrebbero dato il nome alle costellazioni. Così iniziò la gara tra gli animali e in ordine arrivarono il topo, poi il bue, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente e ancora il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e infine il maiale.
In seguito nel 1637 a.C., Tao Nao, ministro di Huang Di, trascrisse il primo calendario lunare, introducendo per la prima volta un ciclo zodiacale della durata di 60 anni, suddiviso in cinque cicli della durata di dodici anni.
Ogni anno del sotto-ciclo da dodici corrispondeva a un animale dello zodiaco, mentre ogni sotto-cicli da cinque corrisponde ad un elemento fra Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua.
Da allora ogni anno prende il nome di un animale e quello di un elemento ed ogni 60 anni si riparte da capo. Se vuoi ascoltare la storia dell’avventuroso arrivo dei dodici animali, Fabio Lodo ce la racconta in questo video.
Le frasi in corsivo e le bellissime illustrazioni sono estrapolate dal libro per bambini “Chinese New Year” di Jillian Lin.
Visita il sito di Jillian: www.jillianlin.com
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